23.10.08

La separazione del maschio

Il romanzo di Francesco Piccolo è come la sua copertina, pulita e sporca insieme. Con un nudo meraviglioso e il rigore di un bianco che sa far bene e un nero che sa tagliare.
Di Piccolo ho letto due libri e non mi sono piaciuti. Questo invece ha un'altra stoffa, potente. È un film in cui tutti, per un verso o per un altro, vittime o carnefici di noi stessi alla fine, ci immedesimiamo. Un ever changing mood di ogni relazione tra maschio e femmina, che sta sotto, ingombrantissima, alla considerata più comune relazione tra uomo e donna. E invece no. E la separazione del titolo è una stella con tante punte.

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10 commenti:

Marco ha detto...

Fammi solo capire una cosa: ma tu quante ore al giorno riesci a dedicare alla lettura?

Anonimo ha detto...

condivido! :)
ila/hidra

elena petulia ha detto...

Poche, purtroppo. Ma leggo molto veloce. Guarda Marco che hai ancora l'America come ubicazione nel profilo.
Hidra: non guardo la tv. Per questo forse sembro leggere di più.

Anonimo ha detto...

condivido il giudizio del libro! volevo dire quello..:)
la tv non la vedo più neanche io.

elena petulia ha detto...

Ooops, scusa! Doloroso, eh?

Anonimo ha detto...

si ti fa aprire gli occhi. e fa riflettere. la gente che lo legge vedendoci solo il sesso non ha capito niente.
mi è piaciuto molto. su anobii ho scritto un commentone a riguardo.

fiamma ha detto...

qualcosa a che vedere con l'ultimo covacich?
(perché insomma, quelli che raccontano i cavoli loro dopo un po' yawn)

elena petulia ha detto...

Non l'ho letto mai Covacich. Sul raccontare di sé, concordo: però questo libro è bravo perché appena prima di scadere, si solleva e vola alto. E più che alto, profondo.

Mister Puntarella ha detto...

io, ormai, il cappuccino ho rinunciato a chiederlo per paura di trovarmi con la saliera obesa inclinata e il cacao che scivola dentro...

elena petulia ha detto...

Rido, Cicciobandini. Ottimo romanzo.