9.9.12

Pensieri della domenica

((Pre: in piedi alle otto a fare il pane, l'arrosto alla senape, la quiche lorraine, le patate e le insalate; la cheesecake ai mirtilli con bianca; cambiare i letti, due lavastoviglie, la doccia e l'aspirapolvere e il pranzo con la mamma dell'upbdm, alle 12.30 tutti seduti a tavola. Sparecchi etc))
A tavola vedo Olmo afferrare la bottiglia dell'acqua e quasi perderla di mano. Un tuffo al cuore pazzesco, e' la bottiglia dei bisnonni e invece sentirmi dire: pazienza. Tanto tutto e' destinato a perdersi o a morire, inutile preoccuparsi.

In effetti. Una delle regole del vivere tranquilli e' non amare mai niente troppo. Tutto e' bellissimo, ma finche' c'e'.
E poi e' solo bello che ci sia stato prima.

Oggi impacchetto e spedisco nel box il servizio di porcellana inglese che Olmo adora. Lo metto via per lui, sperando che non cambi idea.

La seconda illuminazione e' la stanchezza nervosa dell'upbdm che da giorni mi fa male al cuore. Improvvisamente capisco che il problema e' la somma di un nervoso qualsiasi con la mia fragilita'. E' una somma algebrica negativa da zero assoluto, una reazione chimica della quale bisognerebbe trovare il principio (e soprattutto la fine). Da Nobel, sarebbe.

Bon, come direbbero a Torino. Leggerezza.

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