31.10.12

Passi

"Qualche volta ci siamo rivisti con la ragazza. Ci sedevamo sulle panchine sotto un albero di qualche grande viale torinese, nell'aria tiepida della primavera appena arrivata e lei mi parlava della sua traduzione di Spoon River, dei suoi maestri Pavese e Ginsburg e di Vittorini e dell'America, ancora un sogno di futuri paesaggi. Parlavamo della vita, del futuro. Parlavamo adagio, sorridendo, guardandoci negli occhi. Poi ci salutavamo per tornare a casa e l'anima era come rasserenata".
Sottsass e' un architetto del respiro. Lo apri e il suo tempo largo e piano diventa il tuo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

ecco, le sue case respirano così. io lo so.

elena petulia ha detto...

Lo posso rileggere all'infinito e all'infinito ritrovarci tutto. Sei un uomo fortunato.

Calzino ha detto...

Elena cara, da dove parto con Sottsass?

elena petulia ha detto...

Parti per Milano e poi ci penso io.

Anonimo ha detto...

calzino, se posso suggerirti, parti da una macchina da scrivere, la "valentine" della olivetti. metti un foglio, prova a scriverci, poi guardala, guardala bene. ecco, ora continua a scriverci. le parole non sono più le stesse. ecco, quello é ettore sottsass jr.

Calzino ha detto...

Tesoro, pensavamo di aspettare gli addobbi natalizi per un po' di compere (quindi fra pochissimo, ho già visto pubblicità di panettoni, urca)! inizia a dirmi un buon week end quale potrebbe essere.

Calzino ha detto...

lapo, dici nulla eh.