21.11.07

Tra un siciliano e un piemontese


Vini.

Mi chiedo, mentre ascolto Clara parlare a cena. Ma io, se fossi un uomo, che donna vorrei. È apparentemente facile fare il gioco contrario, un uomo, l'uomo che, è fatto così. Invece io elenapetulia uomo, che donna vorrei. E, rovesciato, io uomo donna che uomo. Ecco. Io uomo, maschilista come sono da elenapetulia, vorrei una donna che c'è. Più discontinua. Più ricca (di riso, lacrime, cene, tempo per). Più semplice. Più accogliente. Più fragile. Più donna.

Sì va beh. Lo so che praticamente. Mi sono descritta ma.

Dico a voi, che oggi, come dicono anonimi attenti lettori, vi siete nascosti. Voi, rovesciati, cosa cercate? Va bene. Ho capito. Meno politica e più casa con le porte colorate, ho capito. Ma rispondetemi. Forse qui qualcosa capire possiamo. Io almeno.

Sent from my BlackBerry® wireless device

37 commenti:

ancheiohounblog ha detto...

ci hanno invitato al brunch il 16 dicembre

elena petulia ha detto...

Speriamo non siano con Maso.gli è partito in sorriso da qui a qui. Ma devi rispondere alla domanda. Baci, bentornato

Anonimo ha detto...

Non saprei cosa. Non riesco a immaginarmi uomo neanche se dormo. Però una cosa la so, da donna, amica: come elenapetulia. Sarà banale ma è vero e molto spesso ho pensato: perchè non sono come lei...
vicina lontana.

elena petulia ha detto...

ma che tonta. Adesso appiccico un cartello all'entrata. Anzi, cancello da qui "non si fa credito a nessuno" la parola credito e la sostituisco con complimenti.
E' un'idea di Bianca, geniale.

numero22 ha detto...

un uomo che mi tiene il polso con la mano. in silenzio. e fa.

numero22 ha detto...

comunque mi sa che non ho capito la domanda. come sempre. caffè.

elena petulia ha detto...

Accipicchia gelsomina. Molto sexy. Così, di prima mattina.
La domanda era capovolta: se fossi un uomo, che donna vorresti.
Ma questa la tengo, mi piace.
Ecco il caffé, con una briosche al lampone appena sfornata. Attenta che scotta. (Amarcord Napoli: signori', la vuole calda? sì, grazie. E ancora un po' perdo le labbra con la marmellata; quell'asino l'aveva scaldata nel microonde)

numero22 ha detto...

la mattina è sexy cara petulia e più presto è meglio è - andando a ritroso fino alla notte
(fammi bere sto' caffé )

jules ha detto...

io vorrei un uomo spiritoso, un poco infantile e che non sia troppo presente, ma ci sia.
pero', sempre secondo me, a rispondere a queste domande si finisce sempre per descrivere se stessi come si vorrebbe essere.
no?

G.

elena petulia ha detto...

peut etre
forse è proprio così
autofidanziamoci

Anonimo ha detto...

Se fossi una donna che uomo vorrei. Buon Dio. Se fossi donna, già è tutto un programma. Sarei coloratissima. Una volta, una tipa che mi rubò tutta l'attenzione si descrisse con un «ingombrante, garrula, rumorosa, piena di cose». Voglio dire: garrula, roba che solo il Tasso. Ecco, in qualche modo vorrei essere un po' così. Con un velo di tristezza negli occhi, però, a darmi uno spessore – Cielo, quanto mi piacerebbe – da Ingrid Bergman. Una donna ferita, qui e lì, vissuta, che ha vissuto. Ed abitini per andare a colazione da Tiffany. Magra, per cortesia, rinuncio persino alle tette per stare in una trentotto. Anche quaranta, eh, quarantadue. Ci sto. Ma meglio la trentotto. Voglio due coscettine sottili ed un culetto che possa esser tenuto fra le mani.

Che uomo servirebbe ad una donna così? O ad un me che non può essere donna – per vissuto, percezione della realtà, aspirazioni – in alcun modo?
No, davvero, non lo so. Dovrebbe essere semplicemente perfetto. Forte quando dev'esserlo – l'immagine del polso stretto fra le sue mani la conosco, che calore... – ed assente quando mi serve autonomia, silenzio. Ecco, dovrebbe fare in silenzio. E parlare sempre. Prendermi con forza ed essere un amante dolcissimo, persino sottomesso. Averne voglia sempre, in effetti. Che mi stupisca – quest'omino senza volto – perché gli gira di passare un weekend a Parigi, insomma, come posso non esserci mai andato senza te? E Londra? E l'hai mai vista la campagna del Palatinato? Non posso vivere senza esser stato con te a guardare il confine bulgaro. Occhio perché ogni tanto sparano ancora.
Che sappia essere un padre. Autorevole, non autoritario. Oh, beh, non so se vorrei figli. Ma se ci fossero, lui dovrebbe essere capace di interagire con loro da leader riconosciuto, da alleato, da perenne avvocato difensore. Il mondo lì fuori potrebbe far loro male. Bisogna prevenire e combattere.
Avrebbe qualche cicatrice, suppongo. Cose da giovani gatti, di zuffe fra cani. Un maschio alfa, che qui di seconde scelte non sappiam che farcene.

Un complice. Complice, complice, complice. Lo dico ancora? Com-pli-ce: deve saper portarmi dove voglio, dove vuole, proteggendomi con un «lì no, non ora» e poi pigiar forte sull'acceleratore. Complice, per amor di Dio e nostro.

elena petulia ha detto...

Rido, Sejo. Mi dispiace, ma qui da me, al caffè petulia, le 38 non passano mai. O meglio, arrivano. Ma poi diventano 42. Vino, pasta alla norma o alla checca, vino ancora. Sempre senza seno, crescono altrove.

Anonimo ha detto...

Quella è la donna che vorrei essere io, Elenapetulia, non le donne che rubano tutta la mia attenzione. Ed anche un po' zoccola, se mi viene concesso d'aggiungere. In ogni modo, mi è sufficiente che tu scelga se mettere l'accento grave o acuto su quella roba scura che bevi. Non necessariamente quello corretto – ci siamo abituati allo stupro della lingua dei padri – ma uno, uno solo.
Prima su, poi giù, poi di nuovo su e giù. Soffro il mal di mare ed il succo di pompelmo non aiuta.

elena petulia ha detto...

Il the,tè,té?
Non lo bevo mai. L'ho bevuto domenica pomeriggio con i fagotti per avere la scusa di poter mangiare biscotti.

Anonimo ha detto...

No, principessa del bancone. Il caffé o caffè. Ma non andiamo fuori tema.

elena petulia ha detto...

Va beh, oggi non capisco niente. Tra i lividi, i calzoni ancora bagnati da stamattina, m'ero mezza innamorata della donna che descrivevi e anche dell'uomo e stavo lì, appoggiata al bancone, a sognare. Per questo dicevo: di qui non ne ho mai visti, fatti/e così.
Certo che una Audrey ingombrante proprio non ce la vedo. Oddio, certe idiosincrasie di Holly Golightly, sì. Ma meglio Monica Vitti, allora. Più allegria. Più ceffoni, più capelli, più lacrime rumorose. E dentro i segni - più caldi però - di una Bergman.

numero22 ha detto...

(a proposito di audrey)
Uomini
di numero 22


Non fanno colazione da Tiffany,
Ma al bar, a colazione, ci mettono anche due ore prima di ordinare caffè e cornetto.

Non portano collane di perle,
ma le cercano ancora in tutte le ostriche che aprono.

Non ci sono giorni in cui hanno le paturnie,
ma state certi, ogni giorno, hanno qualcosa che li preoccupa e devono raccontarvelo.

Non chiamano tutti tesoro,
non chiamano e basta: loro vogliono essere chiamati (e, tra parentesi, vogliono anche essere invitati, coccolati e baciati).

Non hanno un Gatto da ritrovare sotto la pioggia,
quando piove loro sono tristi e restano a casa, a contare le nuvole.

Ma soprattutto, alla fine, non scoprono di essere innamorati,
hanno bisogno di più tempo e, a pensarci meglio, loro, sono già innamorati: dell’Amore.

Sono gli uomini con la sindrome di Audrey Hepburn.
Se li incontrate, fateli cantare: Moon River, naturalmente.
La sanno a memoria.
E, sia chiaro, la cantano benissimo.

elena petulia ha detto...

Giuro, non li conosco. Gli uomini del caffè Petulia sono tutti diversi. In una parola, abitudinari. In un'accezione che ora spiegare sarebbe lungo.

numero22 ha detto...

uomini abitudinari: STUPITELA, please

elena petulia ha detto...

Ma io AMO l'abitudine, Gelsomina. Coem dico sempre: se l'abitudine ti stufa, la cambi. Per riprenderne immediatamente un'altra migliore.

numero22 ha detto...

ooppsss
NON STUPITELA
e ora taccio e mi faccio gli affari miei
punto

elena petulia ha detto...

No, resta! Baci.

numero22 ha detto...

e dove vuoi che vada?
oggi tutto il giorno al bar se lo viene a sapere mia madre!

elena petulia ha detto...

Ma il caffè è attrezzato, eh.
Wi fi, cablatura ridondata, impianto audio che neanche nell'antro di Buscemi. Dillo alla mamma.

Anonimo ha detto...

ha ragione jules, mica per caso. dico, un maschio come me non lo augurerei a nessuna. ma in una notte di mezzanotte, pure buia e tempestosa, altro che stare a casa e guardare le nuvole. ecco, che mi potrebbe capitare di meglio. poi come tutte le mattine arriverebbe il mattino.
dammene uno doppio petulia, và

elena petulia ha detto...

Uolter, buongiorno. Ecco il caffè. Coem è andata la notte? E' arrivato il principe/ssa? Baci

Damiano Zerneri ha detto...

Tanto per cambiare, quantomeno a livello d'intenzione, volevo scrivere qualcosa di pirotecnico-destabilizzante. Ma poi han fatto il processo alle intenzioni eccetera.

Indi il commentatore coscienzioso si è dato ad un lavoro di spersonalizzazione. Come essere una donna? Psicologicamente, geneticamente, antropologicamente, sessualmente, sociologicamente, storicamente.
Per lo sforzo di questa cosa m'è insorto il classico tennis elbow.

Per cui dico: se fossi una donna, vorrei, certo, un uomo che c'è (ovvero che non s'ingaglioffa ogni due per tre con sordidi sodali). Poi vorrei un uomo che non vada con le altre. E infine che non mi racconti delle bugie, soprattutto quelle studiate e scientifiche, che son le peggiori di sempre.
(le bugie, per dire, con dentro i treni deragliati, i gatti morti, i vasi che cadono dal cornicione e le chiamate urgenti in articulo mortis)

elena petulia ha detto...

Simone, post stupendo. Sono morta dal ridere.
Vi prego, continuate.

Stella ha detto...

se fossi un uomo (sono una donna) vorrei sejo ma come si è descritto come donna...quindi se fossi uomo vorrei sejo...che casino!!!!

elena petulia ha detto...

beh, stella
se devo dire anche la descrizione di sejo maschile non era male
e alla lei effettivamente tu somigli (ma forse sei una 36 tu, di taglia:-P)
domani in giro? vini e ridere?
baci, bentornata

Anonimo ha detto...

cito te:
peut etre
forse è proprio così
autofidanziamoci
sentiamoci domani io ci sto fino all'inverosimile....e poi adesso conosco anche la data della mia morte(sono andata su un sito che te la calcola)quindi due sono i casi come diceva Petrolini?o posso esser tranquilla o devo fare attenzione nel rispettarla....
intanto stasera mangio sogliola bollita non si sa mai....ti chiamo...

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
elena petulia ha detto...

Sogliola bollita. Tu la svilisci, ma so che ristoratori potrebbero fare miracoli: sogliola di Linosa al vapore d'acqua sorgiva d'appenino su letto di Limoges bianco con vinaigrette metafisica.
L'artista sei tu, cara guest star. Stasera i programmi sono incasinati: si va da degustazioni certe di vini ai giureconsulti, a cinema con lorenzo lilia gabi, ad una festa di 49 solo single. C'è di che stancarsi. Ma la morte quand'è? Che festeggiamo. Certo che tu non puoi che essere partenopea (che poi il mio venditore di pensieri mi sta facendo una testa così sulla parthenos). (Se legge: lo dico in senso buono, eh).

Anonimo ha detto...

Dal caffè al mercato delle vacche: io come bovino ambosesso. Paura.

Anonimo ha detto...

per sintesi ho scritto sogliola bollita...ti pare? mangio poco ma mangio e cucino bene (il pesce)!
stamattina ho trovato i friarelli al mercato....(cime di rapa, ma le più schifosamente amare)a Milano costano "0"ma da terrona DOC..cucinate e pappate sul pane di grano duro...ti ricordi?in quella pizzeria?con Gianni...morirò il 22maggio(venerdì)2037...prestino ma meglio che tra un'ora!!!

Anonimo ha detto...

come fai ad andare ad una festa per 49enni single?mammamia!!

Anonimo ha detto...

sejo...scusami ma non ho capito...;o)