13.12.07

Latteria di via tortona

Forse in effetti avrei dovuto aprire un baretto. Sedie di legno e tovaglie cerate. Mamma e figlia di cerignola dietro un banco che non si riesce a guardare per quanto acceca di luci di natale. Un sogno di un bambino. E avventori, che arrivano e parlano che nessun libro potrebbe avere storie più belle, con tutti gli accenti. Cosa c'è da inventare? Non vediamo più nulla. E crediamo che olmi racconti poesie perdute. Siamo noi, perduti. Soprattutto la mia allegria.
Sent from my BlackBerry® wireless device

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Da bambina credevo che il Natale fosse la nascita di un bambino speciale un pò povero e un pò sfortunato, ma con un bel carattereribelle.Credevo inoltre che Gesù fosse il nome e Bambino il cognome.
Una volta domandai a mio padre perchè gli altri bambini speciali con cognomi speciali e sfortunati e ribelli e poveri non avessero un compleanno degno come quello di GesùBambino?Mio padre mi rispose: "e chi sarebbero questi altri bambini?"
"Babbo!"esclamai, ma come!Pinocchio,PippiCalzelunghe,l'incompreso...!

Anonimo ha detto...

Elena..io ci credo ancora!!!

Anonimo ha detto...

e...ancora:"ama il prossimo tuo come testesso!"
Io bambina:"Io mi amo,io mi amo,io mi amo...."
;o)pensavo che così non facevo peccato e del male a nessuno...;o)
Non tutto è perduto come vedi...

Anonimo ha detto...

se cerchi una socia per il bar, ci faccio un pensierino. sono da sempre una tipa da bar. il mio preferito è lo stardust di roma a trastevere. atmosfera molto parigina, favolosa la proprietaria, sempre molto ubriaca. quando le gira, in un batter baleno, caccia via tutti. al piano di sotto c'è un pianoforte, una batteria, un contrabbasso, sempre li a disposizione per le jam session dei musicisti noti e non.
tu, caccia via la tristezza e ciò che ti sembra perso. e stanotte dormi tra le braccia di george...io mi avvinghio a depardieu...che è a zonzo per milano...giuro che lo becco e che si innamorerà di me

Damiano Zerneri ha detto...

> Siamo noi, perduti. Soprattutto > la mia allegria.

Guarda che se fai così ti posto il testo di "Alleria"... poi ti voglio da vedè cheffai.

:-)

Anonimo ha detto...

Troppe elucubrazioni. Mangiare, bere, godere. E' scritto nell'Ecclesiaste. Il resto è fuffa.

Coltranez

elena petulia ha detto...

Mangiare, bere, godere. Mica banale, Coltranez. Mangiare cose buone. Bere cose buone. E riuscire a godere, con certi spleen del vino:-P
E' molto più facile volare, a volte, che stare con i piedi per terra.

elena petulia ha detto...

Belli Stella i tuoi pensieri da piccola.
E, Numero22: prenota il tavolo, che arrivo. A Milano non lo so quali siano i posti: prima erano il Tango e Rattazzo, i miei. Adesso è l'Elettrauto, ma che è fighetto, niente musica, niente improvvisazione. Ma i club sandwich lì sono che non rimpiangi più quei fidanzati golfisti che ti portavano in trasferta e mentre loro spedivano palline lontano tu stavi con i libri nella club house a mangiare panini a tre piani. Ecco.
Almeno questo. E poi credo che la bellezza di un posto la facciano le persone. Se dovessi dire, i miei bar da sognare sono quelli marsigliesi di Izzo.

Anonimo ha detto...

io da bambino credevo di essere un bambino, ma evidentemente mi sbagliavo.
che fai a natale. vuoi fare la bambina gesù?

elena petulia ha detto...

Ho fatto Maria, alle elementari. E la mia bambola preferita, la Cicciotta, faceva Gesù.
Quest'anno? Vorrei fare me stessa: spacchettare regali, mangiare il panettone, bere lo spumante. Molto poco artistica.

Anonimo ha detto...

maria era una bambina quindi il posto ti spettava.
io ho fatto gesù da piccolo ma ero troppo alto e mi hanno buttato fuori. la grotta era piccola. la settimana prossima facciamo il presepe vivente, allo studio. ci sei? vuoi fare ancora maria? a me tocca san giuseppe. ho la barba. massimo simeone fa la stella cometa. e stella fa la cucina

Anonimo ha detto...

Ho fatto anch'io maria da piccola, e come ne andavo orgogliosa! Mi sono talmente immedesimata che mi sono innamorata di Giuseppe, ma quando gli ho dato un bacio sulla guancia, ho sentito l'odore del latte ed è passata la poesia: che diamine, Giuseppe non poteva sapere di latte!

elena petulia ha detto...

Rido, Pia. Del resto hai ragione: al massimo di polvere di legno o di cera levigante.