Tbilisi, Georgia.
Da hotel abbandonato a blister di pillole di profughi del Caucaso. Oggi, per fare spazio al turismo più bieco della globalità, 250 famiglie, con 160 bambini e 200 anziani, devono abbandonarlo. Si chiama, anche, risanamento urbano. E lo è, lo capisco. Ma questa sezione di vite nell'alveare mi stringe lo stomaco. Sento il freddo pungente dell'aria aperta che li aspetta, fuori da quel tepore di vecchie coperte mangiate dalle tarme e armadi pieni di sacchetti.
5 commenti:
Però è una bellissima foto!
Su Abitare di marzo ce ne sono altre, soprattutto delle diverse case-lle. Bellissime.
comprerò.
è vero, la foto è bellissima. la vita lì magari un po' meno.
ma è sempre vita, Fiamma. Pensa fuori da lì.
Posta un commento