24.2.08

La mia Bombay, la tua Mumbai

"Tutti, prima o poi, siedono ad un banchetto di conseguenze", Robert Louis Stevenson.
Tra le doppie possibilità di dio tra hindi e musulmani, Nessun dio in vista. Il romanzo di Atlaf Tyrewala vola leggero dalla strada agli uffici gelati dall'aria condizionata, dalle baracche alla polizia, dall'uomo alla donna, da madri a figli. In quella città in cui ci si spoglia sui balconi, per il pudore di chi è un casa. In cui ogni e insieme nessun sogno è possibile. E ogni personaggio occupa la polaroid che lo incornicia per riscivolare immediatamente nel suo buio. Come un servizio fotografico, con tutte le variabili che la Lomo consente. Pura, perfetta, Lomography.
Per fortuna che Gaspare della Libreria Cortina ha insistito. Perché io non l'avrei scelto, per il chiasso della copertina e perché Feltrinelli non è - più da un pezzo - una garanzia di niente. Anzi.

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Petulia
un abbraccio e a presto sentirci
Monica

elena petulia ha detto...

(ho solo un dubbio tra due Monica, sempre che un tertium non sia datur)
e quindi vi saluto entrambe:-)

Anonimo ha detto...

monica maggi, giornalista, che ti ha parlato del libro "Donne"
do you remember me?

:-))))

baci

elena petulia ha detto...

Eccoti! sì. Volevo anche parlarne, ma aspetto di leggere. Grazie che mi hai scritto!

Anonimo ha detto...

mi dovresti mandare il tuo indirizzo che ti spedisco il libro
mmaggi@libero.it

baci