21.2.08

La solitudine dei numeri primi

La domanda viene spesso: come fai a leggere così tanti libri? Come li scegli?
Questo, di Paolo Giordano, per esempio, l'ho scelto perché un titolo così, accompagnato dalla foto in copertina, non poteva non calamitare la mia mano.
Nonostante fosse di Mondadori.
Mi ci sono già persa dentro (in senso buono).
Dopo la questione con Anubi, ho pensato che è meglio se raccolgo meno materia dalla lettura dei giornali e parlo un po' più d'altro.
Sento che sta arrivando.
La crisi di sette mesi di convivenza con il blog.

12 commenti:

Paolo Pantaleo ha detto...

Elena non farci preoccupare, eh!

elena petulia ha detto...

Ho guardato stamattina il mio quaderno: ci sono stati periodi in cui ne scrivevo uno al mese (per la cronaca, sono 28 in tutto). Adesso è lì. Se è fortunato le sue pagine si riempiono dei sogni notturni.
E qui ogni tanto penso? Ma ha senso che scriva questo? Dei travestiti, del Louvre, degli spasimanti, delle insonnie? Dimande a cui non si deve rispondere.

Anonimo ha detto...

Buongiorno Elena, ti prego, non abbandonarci pure tu! Resisti!
m.ang

elena petulia ha detto...

No, Maria Angela, è che mi ha chiamato Veltroni e allora pensavo.. una scusa così, come l'età per De Mita.. un qualcosa per uscire di scena decorosamente, ecco:-P

fiamma ha detto...

quindi non è la solita bufala gggiovan-pretenziosa, pompata da una pioggia di recesioni pilotate?

Anonimo ha detto...

Tu che hai conosciuto il piacere della lettura e della scrittura, ti rispondi da sola.
m.ang

elena petulia ha detto...

Non so Fiamma, non avevo letto recensioni. Anobii gli dà un 3, di media.
Ho finito i primi due capitoli. E non sono male. Spesso però poi alla fine ribalto i giudizi.

Paolo Pantaleo ha detto...

Io penso di si, che abbia senso. Noi veniamo qui, prendiamo il caffè, tu ci racconti dei sogni, di quello che succede. Noi ogni tanto diciamo delle sciocchezze, delle cose, e tu ci ascolti, indulgente. E il caffè è molto buono.

Anonimo ha detto...

Lascia pure che de mita esca di scena, ma tu che c'entri? Ti chiamano ancora dal backstage e dalla platea...
Ciao
m.ang

elena petulia ha detto...

Rido. Il caffè buono mi ha convinto. Rido ancora. Caffè per tutti oggi (io devo ancora prendere il mio primo e sono in ufficio dalle 8 e 10...). Ora mi metto al lavoro, subito dopo i caffè per voi.

Damiano Zerneri ha detto...

M'interrogavo su questo libro dei numeri primi. Non è da tutti i giorni vedere che una casa editrice investe tutti 'sti soldi su un esordiente.
La botta promozionale è infatti notevole, tenendo conto delle dimensioni del mercato editoriale italiano. Sono fiocate subito, a raffica, le recensioni, segno che il volume è arrivato non solo sui tavoli "giusti", ma anche con adeguata "spinta" (Pacchiano scriveva che comincia molto bene poi perde un po' quota ma l'autore è assai promettente - Lodoli invece: capolavoro, addirittura).

Chissà che c'è dietro. Voglio dire, tipo quattro anni fa nella stesa collana è uscito un altro promettente, Scurati, ma non l'hanno spinto neanche lontanamente quanto questo qui.

Sul blog. Se anche solo piccolissimamente senti una puntura di costrizione, applica subito sulla parte un linimento di libertà (modalità e posologia a discrezione del soggetto bloggante).
Cioè, non è che il cliente ha sempre ragione; qualche volta può anche attendere con calma, centellinando ouzo, che il proprietario del locale termini di spicciare le sue faccende :-)

elena petulia ha detto...

Non posso che confermare. Partito, è partito bene. Per il resto, si aspetta.