7.3.08

Avanti con la pace

E, se possibile, più veloce.
Mi viene sempre in mente una ragazza au pair che stava da Cristina. Era di Tel Aviv e quando la mamma le diceva: non dire a nessuno che sei ebrea, rispondeva: tranquilla, mamma dico a tutti che sono palestinese.
Così. Scambio di ruoli. Ragioni di ognuno.

Intanto ho un fidanzato automatico in questi giorni. E non sono abituata. Dal fare il caffè la mattina a qualcuno, dal resistere al sonno per fare conversazione, al. Sono negata. Goffa. A disagio. E, povero Acquacorrente, metto a disagio anche lui.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Dicono le maestre che bisogna spiegarlo ai bambini. Giusto. Che devono saperle, certe cose. Giusto. Che non devono vivere nel guscio. Giusto. Che devono vederle, certe scene. Mmmm. Io faccio fatica. Disagio. Io che fino a due anni fa avevo problemi anche a mettere il dvd di E.T., e invece un giorno torna da scuola e dice: papi abbiamo visto Jona che visse nella balena, tu lo conosci? Ditemi cosa si fa

elena petulia ha detto...

Non lo so. Io non ho mai saputo niente, fin troppo. Niente di niente, tra collegio delle fanciulle e una casa in cui - a parte della cena - non si parlava di nulla.
Ai miei dico tutto. Come dire. Forse come sempre ci si muove tra un eccesso e un altro.

Anonimo ha detto...

Ma vedere? Dico: vedere certe scene. Che si fa?

elena petulia ha detto...

E viverle, allora?

Anonimo ha detto...

Essì