3.3.08

Il peso della cultura

Sì. Perché l'impressione è un po' questa. Che più pagine ci sono in un libro e più euro può valere. Sfoglio e leggo l'ultimo libro della Parrella, Lo spazio bianco. Ha pagine vuote, una dopo l'altra, spesse come pergamena sia all'inizio che alla fine. Comincia a pagina sette (che in realtà è forse già la dodicesima) e finisce a pagina centododici, per un totale di 14,80 euro.
Voglio dire: chi sceglie un libro badando al prezzo? A parte certi Bruno Mondadori, io non controllo mai. Che senso ha allora questo essere antiecologico, quando il romanzo è tra l'altro bellissimo? Quando Einaudi potrebbe limitarsi ad avere un prezzo fisso a fronte di una garanzia di selezione e editing? Non venderebbe né meno né più. Ma i libri sarebbero più rispettosi di tutto, iniziando come dio comanda a pagina uno. Parrella perdonami se approfitto di te per questa mia filippica.

Sent from my BlackBerry® wireless device

11 commenti:

Gianluca ha detto...

vogliamo parlare di certe edizioni orrendamente cartonate poi?

Anonimo ha detto...

ora parlarci del libro della parrella merita?

Damiano Zerneri ha detto...

> Voglio dire: chi sceglie un
> libro badando al prezzo?

Io, per me, non è che scelga i libri in base al prezzo (non sono cespi d'insalata), però lo guardo. E guardandolo si vedono cose abbastanza assurde tipo quelle -molto frequenti peraltro- di cui parli nel post.
O il fatto che, ad esempio, non si sa perché i libri della Donzelli ed. costino moltissimo, in proporzione (ma chi se li compra?).
Come pure i Bollati Boringhieri, prima che in tempi recenti si buttassero di buzzo buono in una politica di economici che li ha messi al passo col mercato.

Sulla Parrella invece a mio avviso il discorso è questo.
Lei è una brava (non ho mai letto nulla di suo, ma l'ho sentito dire da più parti) scrittrice di racconti. Non è, quantomeno adesso, una romanziera.
Credo però che agente e mercato e editori volessero un romanzo da lei. Difatti l'Italia, terra a suo tempo di grandi novellisti, non è ora territorio di narrazioni brevi, a quanto pare.
La Parrella ce l'ha messa tutta, ma le è venuto un racconto più lungo del normale (e ha anche dovuto arricchire un poco la farcia per aver più sostanza), poichè appunto non possiede il passo del romanzo.
L'editore a questo punto, datosi che la sua autrice il romanzo non gliel'ha fatta a farlo, se l'è inventato lui in tipografia.
Da cui la suddetta operazione, la qiale implica una forma lieve (l'esborso è ridotto) di fraudolenza.
Quindici euro per un libello editorialmente stiracchiato a quel modo è una fregatura (vedasi anche certe allegre operazioni nella collana del bianco Arcipelago).

jules ha detto...

io i libri della Donzelli li compro; pubblicano molti saggi di economia e di politica, molto interessanti

Damiano Zerneri ha detto...

mannaggia alla morte... mi hai smontato il castello accusatorio!

;-)

jules ha detto...

ooops, intervento non concordato con il pubblico ministero, chiedo venia.
saltando di palo in frasca e atterrando fuori tema, se non erro hai raggiunto l'età della maturità completa nei giorni scorsi (uno solo, per la verità), auguri

fiamma ha detto...

io con tutti i libri che compro, il prezzo lo guardo eccome!
(poi, magari, me ne frego)
:)

Damiano Zerneri ha detto...

Grazie grazie e grazie.
A partire da questo compleanno comincerò a fare come il conte Jan Potocki, il quale segò la palla di piombo (di mera funzione decorativa) dalla sommità del coperchio della zuccheriera e cominciò, con calma, con metodo, a limarla ogni giorno fintantoché non assunse un diametro adatto perché la potesse calare nella canna della pistola ad avancarica (poi polvere da sparo, stoppaccio eccetera).
A quel punto se la sparò in testa.

Ebbene, il giorno in cui il computo dell'età raggiungerà lo stesso numero della mia misura di scarpe, faccio uguale al grande Potocki.
Ah l'età...
:-))

Stella ha detto...

il libro dovrebbe avere lo stesso prezzo come al cinema...

Stella ha detto...

se un film ha la durata di tre ore non paghi biglietto doppio...

Anonimo ha detto...

Cara Elena, Parrella ti perdonerà, filippica appropriata.
baci
m.ang