28.3.08

La foto di Moro

Esce domani il piccolo libro di Marco Belpoliti per Nottetempo. Copio incollo, intanto. E appena lo leggo ve ne parlo con le mie parole.
"Tra le molte cose dette e viste del rapimento di Aldo Moro, di cui cade il 16 marzo il trentesimo anniversario, ci sono anche le due fotografie, due polaroid, scattate dai suoi rapitori, la prima inviata il 19 marzo, tre giorni dopo il sequestro, ai giornali; la seconda apparsa il 21 aprile. Nella prima immagine scattata dalle Brigate rosse, il Presidente della Dc appare quello di un uomo di potere abbassato al ruolo di uomo comune. Nella seconda Moro tiene in mano la copia di un giornale, “La Repubblica”: è vivo! Nessuno sino ad ora ha mai provato a leggere queste due immagini, a dare loro un significato che vada al di là dell’uso ai fini della trattativa e del conflitto politico tra Stato e terroristi. Marco Belpoliti, scrittore e saggista, collaboratore di quotidiani e riviste, curatore dell’opera di Primo Levi, legge queste immagini come due comunicazioni pubblicitarie: i brigatisti quali anticipatori della pubblicità dei brand di moda degli anni Ottanta e Novanta. Ma anche come il tentativo di dare un corpo e un volto ai gerarchi democristiani, come li aveva definiti solo tre anni prima Pier Paolo Pasolini in un celebre articolo sul “Corriere della Sera”. Il breve testo di Belpoliti, in libreria da domani, giovedì 20 marzo 2008, vuole sancire anche questo passaggio: i corpi dei politici prima di Moro e dopo Moro, sino ad arrivare ai corpi mediatici di politici come Berlusconi e Sarkozy. Ma il punto saliente di questo saggio è quello in cui si mostra il calcolo errato degli “uomini e delle donne” delle Br: là dove volevano fissare con una foto pubblicitaria il loro successo militare e politico, rivelano invece la verità dell’uomo Moro. Tutto transita attraverso quello sguardo nella seconda foto: “Da trent’anni, ogni volta che rincontro quella foto, ho l’impressione che l’uomo politico democristiano continui a guardarci negli occhi…”. Una riflessione a trent’anni di distanza sulle immagini di uno dei più importanti uomini politici del dopoguerra, scattate in cattività, afferma Belpoliti, ci offre la possibilità di capire cosa siano esattamente le immagini che vediamo ogni giorno su giornali e settimanali – foto di massacri accanto alle foto di abiti e profumi, orologi e bibite – cosa sia in generale la fotografia pubblicitaria, e di quale realtà continua a parlarci ogni giorno".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esce domani, ma io l'ho visto ieri l'altro.

elena petulia ha detto...

Volevo fare una battuta su Roma, ma dopo avere letto l'intervista di oggi a Bossi lascio perdere. Vuole portare il parlamento a Milano. Che già a Milano non c'è posto per nulla. O pensa di metterlo dove dovrebbe sorgere la biblioteca europea, nel terreno davanti alla Palazzina Liberty dove continua a non esserci nulla (poi tutto bloccato dopo l'arresto di Coppola) ma a voce c'è già passato di tutto? Goditi Milano, oggi che ci sei.