Pranzo all'Enoteca di via Monti, posto che adoro.
Devi entrare nel mood, per essere accolto. Pochi piatti sempre quelli, sei tavoli, spesso vuoti, grandi silenzi.
Oggi, davanti a me, doppi palcoscenici di padri e figli.
Sarà che a me mio padre non mi ha mai portato da nessuna parte, da sola. Tanto meno a mangiare fuori.
Ma la bellezza di un padre che parla con il figlio adulto, nella pace dei sorrisi, di una ottima bottiglia di vino, mi stordisce.
Mi sembra così preziosa.
Io vorrei. Che un giorno anche Bianca e anche Olmo, da grandi, avessero voglia di pranzare con me.
Chiacchierando di politica, lavoro, cinema e libri.
Sì.
5 commenti:
che bello!!!
mia madre ogni giovedì ci portava atutti e sette agli scavi di Ercolano e Pompei...colazione a sacco e ci raccontava di quando lei aveva conosciuto Vinicio e Licia...che mamma!!!mamma (io la più piccola le domandavo)ma quanti anni hai? quante balle ...;o)
E' il mio sogno Elena, il mio sogno, come padre. Se ci riesco, allora quel giorno mi dirò, si va bene, ho fatto quel che dovevo...
anche io ho pranzato in enoteca ma al cul de sac non c'erano padri e figli ma amiche. va bene lo stesso.
Bell'augurio, che faccio a te e anche a me stesso.
Parlo a Marco e a bartleboom, che come padri si identificano meglio: speriamo davvero. E poi rido, gelsomina e stella, pensando al mio venditore di pensieri che mi dice sempre che io mi vedo come padre e come madre.
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