7.4.08

Ricordi

Sbocciavan le viole, canta Fabrizio nel ristorante in cui siamo. Un amarcord pazzesco, quell'attimo lì. Moneglia nella polo blu, in alto, la curva della Ruota, guardare dal finestrino attraverso le agavi i sassi del Dezza attraverso l'acqua limpida ogni mattina scendendo. Questo De André che si sposava per sempre con la siepe di rosmarino carica di api e poi Sally, con Bianca di un anno e mezzo che ci sorprende dicendo, dalla sua imbragatura dietro: piase, mamma, piase.
Ieri G. diceva: le fidanzate che ho avuto le amo ancora tutte, mi piace ripensare.
Io non lo so. So che penso e mi interrogo sul futuro, più che sul passato. Ma il mentre, il durante, come dice Gianni, è ciò che dura, adesso. Lì metto domande, una abbinata ad ogni paura. Molte paure restano senza cavaliere, come nel tango. Io ballo sola. Ancora. Ed è un ancora che fa suonare il talismano. E non a caso.
Sent from my BlackBerry® wireless device

5 commenti:

Stella ha detto...

ma come fan presto ad appassir le rose....il "durante" lo dicevo io però!

Anonimo ha detto...

Non avevo detto proprio cosi'. Comunque non ne ho avute molte.
Grandi i Mats (Replacements per i non fans).

RIP

elena petulia ha detto...

Ma RIP! Come direbbe Bianca, "è privacy"! Ho messo la G apposta per non svelare niente. Metti che una tua ex legge e comincia a fare cose diverse dal solito. Poi a Vinitaly va a finire che non mi accompagni più:-)

elena petulia ha detto...

Scusa Stella! Confusione da tasso alcolico. Dopo i due americani mi mancava giusto il vino:-)

Stella ha detto...

....che poi qui commenti molti....ma poi ci sono gli altri...(The OtherS) che leggono e leggono...e leggono...;o)