22.9.08

La città fragile

"Ho passato la vita in ginocchio, quando morirò seppellitemi in piedi".
Il testo di Beppe Rosso e Filippo Taricco, che è stato teatro e oggi è libro per Bollati Boringhieri, è meraviglioso. Una e cento metropoli che stanno nelle pieghe di una mano, ai bordi delle quali si illumina di candela quella no man's land di rom, prostitute e barboni.


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2 commenti:

Anonimo ha detto...

ho notato che quel tal Biondillo, su Nazione Indiana, fa dei post sulle architetture delle città.
c'è quell'altro tizio, bevitore incallito, che fa dei commenti che solo in apparenza sono stupidi e Biondillo evita di rispondere ai commenti di bevitore: secondo me gli sta sulle balle o pensa che sia davvero uno che ha bevuto molto prima di fare i commenti.
biondillo ha scritto un libro sulle architetture e sulle città: bevitore lo voleva comperare ma L'Intenditore gli ha suggerito "no, guarda che quello è un libro noioso" e così bevitore si è fidato e non lo ha preso.
Forse ha fatto bene visto che Biondillo non lo ha neanche in nota, quel simpaticone.

elena petulia ha detto...

Non leggo mai Nazione indiana. Ma altri mi hanno parlato molto bene del libro di Biondillo, che pensavo di prendere. A te non è piaciuto?