17.4.09

Incanti

Come il cielo questa sera, viola e nero di pioggia, tuoni che sembrano
bombe e noi che torniamo a piedi verso casa ridendo di corsa con la
spesa dell'esselunga e con in testa tre sacchetti del banco frutta,
sotto la pioggia scrosciante; mangiando sushi con Bianca che
apparecchia alla giapponese, olmo che mi parla di politica mentre gli
cuocio cotolette, con un suo odio verbale per berlusconi che mi
allontana e colpisce, da indottrinamento bieco che ho sempre
rifuggito. E fuori la pioggia e la consapevolezza di quanto sia
prezioso e prezioso da emozionarsi avere un tetto e una casa con le
porte colorate, dove a parte i primi 5 minuti, di quando si ritorna
dalla casa del papà e bisogna fare fine tuning, tutto è armonia.
Stanotte nell'insonnia pensavo che i nostri salotti, di notte
potrebbero trasformarsi in tana per chi non a casa. E quanto sarebbe
diverso, il mondo, se chi ha in quel momento aiutasse chi non ha in
quel momento.
Perché la vita è un momento, alternato. E non lo capiamo mai abbastanza.

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