5.6.09

Apparati effimeri

Siamo sempre più bravi a costruire gabbie d'oro alla nostra pericolosa deriva. Osservo cani pascolare tra i due ciuffi d'erba che nascono tra i binari del tram. Già fortunati, rispetto a quanti il verde neanche lo vedono e viaggiano sul marciapiede al guinzaglio di padroni dotati di ossi di plastica portasacchetti monouso.
Ridotta a mangiare un panino per strada o davanti al pc a mezzogiorno, mi sento proporre gusti e farcie inverosimili: code di aragostella al lime, tacchino marinato al calvados, carciofi bizantini e pane al ginepro.
Il pane poi è plastica, il gusto tartufato un olio tossico e il sale l'unico gusto riconoscibile.

E continuiamo a complicarci la vita, perdendo le aragostelle per strada, che ci scappano in fuga fuori dal panino. Noi milanesi.
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