2.6.09

Manicomio primavera

Le piccole pagine di Clara Sereni sul grande dolore di un figlio diverso sono laceranti. Le leggo con le lacrime che continuano a scendere, le sue e la prefazione di Sinibaldi. Perché un figlio a volte è diverso anche se è uguale, solo diverso da quell'uguale che gli metti davanti. Nei sogni, nell'educazione che gli ospiti di una sera impongono, nelle mille stanchezze di una giornata.

E mi viene in mente la frase di Gea. Non credere che nelle famiglie normali non ci si scanni allo stesso modo.

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