26.7.09

Alice disambientata

La collana di Fuori Formato curata da Cortellessa è di non comune bellezza. Dopo l'incanto di Arminio, ecco che mi perdo nella psichedelia di Alice disambientata: un fuori formato totale, illeggibile, inadeguato, illogico e proprio per questo meraviglioso. Dice Celati nell'introduzione:"ciò che rende questo libro ancora leggibile, sono i ritorni di fiamma di un'allegria speciale, allegria per nessuna ragione, tranne quella dell'incontro con gli altri".
E' seguire il Coniglio Bianco e precipitarsi in mondi uno più acidato dell'altro. Fondali recuperati dai magazzini del teatro, autentici negli anni di un'università che non ho mai conosciuto e che ho incontrato invece, negli anni, ormai sbiaditi e spesso fuori luogo, per le facce e i corpi che li animavano facendo finta che il tempo non fosse passato.
Soffiando via la polvere.

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