12.12.09

Urbanità

Mi sveglio urbana, chiedendomi che senso abbia più questa parole, nelle urbes di oggi.
Mentre leggo il mio O'Connor straordinario a letto, suona il telefono e la casa che era volata via ricompare. Adesso che avevo elaborato il lutto.
La vita va aspettata a letto e guardata all'indietro, per vedere la città sempre diversa, con nuove bandierine, cartelli che spiccano tra i tetti e luci spente dove fino ad un attimo prima erano accese.
Petulia si è svegliata urbana e a metà mattina è subbugliosa.
Impastassi il pane, sfornerei Coleman Ornett, nelle pagine che non capisco.

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