5.1.10

Bella gente d'Appennino

Che dire. I libri di Giovanni Lindo Ferretti mi riportano nelle storie di famiglia, nelle fatiche fredde che mi terrorizzano al solo pensarle, oggi che viviamo al caldo senza conoscere guerra. I sassi levigati, le coperte della nonna, la stufa che cuoce i cavoli ripieni, l'asciuttezza costretta e raccolta dell'essere in dialetto. Di lui amo il rifiuto per l'ideologia, tutte, e detesto il suo ricredersi a tratti e sposare convinto il debordare di Ferrara, dei fasti papali del Vaticano, cosi' antitetici rispetto alla pietas di certi preti singolari, mai plurali, mai corali e incorallati.
Reduce e Bella gente d'Appennino sono due belle letture. Ma proprio belle. Che ti fanno digerire anche i piccoli mal di pancia da apologie.
"Niente di eclatante a parte l'esistere".
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