Che da Gatto', il ristorante di via Castel Morrone eponimo e ottimo, proprio non e' buono (unico piatto debole). Invece fatto in casa, come piatto che ricompone magnificamente gli avanzi, e' un pasto regale.
Patate bollite, frullate con uova a caso (tre ne avevamo) e poi condite con parmigiano, sale e pepe, noce moscata e latte a rendere il composto fluido (più e' liquido e migliore e' il risultato).
Forno caldo 200 in cui infilare per 20 minuti una teglia oliata e pangrattata, con un primo strato di patate, mozzarella e prosciutto cotto e ancora patate e ancora a chiudere parmigiano e pane secco grattugiato.
Mm, dice l'upbdm, buono. Sembra polenta.
Ecco il complimento che aspettavo.
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5 commenti:
Da bambino sentivo dire a Palermo "grattò". Pensavo fosse uno sformato di patate col prurito...
ciao
gianni
è un uomo meraviglioso. siete bellissimi!! :))
una fan
E già...
In Sicilia è un dolce di crema e pan di spagna arrotolato(forse)
baci
m.ang
No, non è mica un dolce: patate e ingredienti come Dio comanda. Grattò però si dice ancora nelle periferie molto periferiche...
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