26.4.10

Enaiatollah Akbari

Ventiquattrore di sbilanciamento, ecco cos'e' stato, dopo avere ascoltato la sua storia da Fazio. E neanche le sue parole, a toccarmi, rese scaltre dalla strada.
Il gesto di una madre che abbandona il figlio con una carezza, per affidarlo ad un destino diverso con chissa' quali preghiere.
I miei figli che stasera non erano a casa, Bianca con il telefono spento. Quella paura di una fragilita' sottile come uno stelo di margherita, preda di ogni mano che voglia raccoglierla. Eppure, Enaiatollah ora ha una mamma italiana, una casa, sorrisi pieni di presente con il respiro regolare.
Mamma, dice Olmo triste a me che racconto loro la sua storia addormentandoli, pero' la sua mamma vera non la incontrera' mai più.
E allora io non ce la faccio, a pensare certi pensieri. Mi si ammala il respiro, mi si ferma il cuore, mi si svuotano le gambe. E resto zitta e lo accarezzo finche' non spingo insieme una cartuccia di buonanotte.
Non chiedermi di più.

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