4.11.10

Allegrie domestiche

Stamattina Olmo esce e Bianca si prepara. Scampanellata fortissima alla porta, mi spavento.
Apro e c'e' un Olmo fradicio di sudore che ripete: mamma, ma sono le otto? Sono le otto?
Succede che lui arriva alla fermata e come sempre non trovando il tram s'incammina a piedi. Alla fermata successiva vede un orologio ancora fisso sull'ora avanti, accende il suo telefonino e idem e torna a casa di corsa, sudando l'anima dentro la giacca a vento da polo nord estremo (regalo dei nonni: pensa, elena, un capo tecnico per gli esploratori artici), con la cartella pesante che gli piega la schiena di 45 gradi.
Mamma, vedi quanta luce c'e', di solito e' buio, sono le otto.
((Se ne accorge solo oggi, quel mio fagotto adorato)).
Ma no cucciolo, e' cambiata l'ora.
Ma come cambiata l'ora? A me nessuno mi ha detto niente.
E la mamma si infila i jeans al volo e lo porta a scuola in vespa ridendo dall'inizio alla fine.
Arrivati davanti a scuola, mi restituisce il casco senza guardarmi, scuote la testa e guardando fisso davanti a se' dice: va beh e sospira.
Sembra il nonno.

3 commenti:

Calzino ha detto...

Che bello, che sembra il nonno.

Paolo Pantaleo ha detto...

Anche il mio, ieri pomeriggio ha guardato fuori, ha visto buio e mi ha detto: babbo, è ora di andare a dormire..

elena petulia ha detto...

Giornate pessime, neanche riuscire a rispondervi. Baci