Al tg guardo da giorni le scene di ordinaria follia nei rifiuti urbani.
Le sceneggiate alla Merola di Terzigno, i passi composti della Napoli di Chiaia, piccoli tacchi di decollete e cravatte Marinella che superano la monnezza volteggiando leggeri, e poi.
E poi questi incredibili spazzini, oops operatori ecologici che a passo di ramazza e paletta si fanno un valzer tra le montagne di sacchi neri raccogliendo mozziconi di sigaretta, un tovagliolino di carta del baba' di Scaturchio, un refolo di cenere della lava del Vesuvio del '44. Originale.
Qui ci vorrebbero Angelo o Idefix, per trovarmi un saluto napoletano a chiudere il post.
2 commenti:
A Napoli il Seicento non è finito mai
Enzo Striano, anche se da cent'anni dopo,lo dice benissimo
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