C'e' sempre uno specchio che si rompe, al centro del concentrico. Portando, stavolta, sette anni di felicita'.
Bianca che mi chiama appena uscita da scuola per raccontarmi tutto quello che ha imparato e la sua felicita' che grida nelle moderne cornette. Mamma, la scuola e' bellissimaaaaaa, grazie che hai insistito perche' andassi al Berchet.
Karin, la nostra vecchia tata, che mi racconta pensieri dei fagotti segreti, semi di sorrisi che sbocciano evergreen.
Olmo che dice: mamma, tu con noi hai troppa pazienza.
L'updbm resta un monolite. Ma quelle pietre alle quali appoggi volentieri la schiena pensando: e' quello che cercavo. Ieri, oggi, domani.
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