13.2.11

Dell'essere donna

La piazza l'ho frequentata troppo e quasi sempre malvolentieri, pensando che e' il luogo perfetto per contarsi, per sentirsi parte, per esserci, per salutarsi: lo sapevo che c'eri anche tu.
Sara' che il gruppo me lo sono sempre scosso via dalle spalle, ingombrata e soffocata.
E quindi se non ora, non ora, per quanto mi riguarda. Eppure credo che tra le donne e gli uomini ci sia un abisso, di ogni sorta. E se continuo a tirare il ponte tibetano al di la' del canyon per raggiungere l'uomo e' perche' penso che ho bisogno di leggerezza e superficialita', per sopravvivere meglio e affrontare le paure.
E uso parole che sembrano cattive ma non lo sono.
Se gli italiani continuano a votare Berlusconi, e' anche perche' questa e' una democrazia: gli strumenti per decidere li abbiamo tutti.
Riascolto l'intervista a Cristina Comencini, guardando la sua faccia piena di insicurezze e penso: si', questa e' una donna che mi somiglia.

6 commenti:

Luigi ha detto...

mi inchino e...mi sento rassicurato dal fatto che ci siano ancora donne come te!!!

elena petulia ha detto...

Dici? Mi sembrava di essere stata cattivissima (sono perfida in queste giornate)

Camilla ha detto...

anche per me se non ora non ora. ti ringrazio per questo post.

elena petulia ha detto...

Grazie a te, che mi leggi!

Clode ha detto...

Sai cosa mi piace nel leggere il tuo blog?! che quando non sono d'accordo con te, leggo comunque qualcosa di sensato e intelligente...
:)
rinfrancata...

Clode

elena petulia ha detto...

Grazie, sei gentile!