Avrei voluto che Ettore Sottsass fosse mio amico.
Avere questo amico che ha nel suo vocabolario parole che capisco così bene.
Senza il bisogno di conoscere la sua storia, il prima, il dopo, l'altro.
In questo piccolo incantevole album fotografico accompagnato da didascalie minime, poi, mi ci perdo.
"Abbastanza raramente mi incontro con l'architettura. Molto spesso mi incontro con l'edilizia, con milioni di metri cubi di stanze tutte uguali, con una porta e una finestra, ammassate in grandi mucchi che arrivano anche ad ottanta metri di altezza e certe volte anche a cento e forse a cento e cinquanta metri, non so bene. Quelle montagne di stanze tutte uguali mi fanno molta impressione perché mi sembra che su quelle montagne ci sia poca pietà per la gente che le deve scalare".
Foto dal finestrino anch'io.
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