21.11.12

Gulp

Nelle mie nuove elucubrazioni, raggiungo ieri un punto fermo e lo chiamo inconscio collettivo delle anime.
Oggi, assolutamente per caso, scopro che Jung ha dato il medesimo nome alla medesima descrizione, alla fine (io l'avevo centrata sull'universalità delle religioni come esperienza e quindi verità di esperienza di vita -  non religiosa ma umana).

"Al mondo effimero della nostra coscienza essi comunicano una vita psichica sconosciuta, appartenente ad un lontano passato; comunicano lo spirito dei nostri ignoti antenati, il loro modo di pensare e di sentire, il loro modo di sperimentare la vita e il mondo, gli uomini e gli dei".

Forse in un'altra vita ero allieva di Jung. Lo scrivo e la mia pancia si riempie di energia.

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