10.3.08

Chiacchierando a distanza


Con Roberto Alajmo, due cose.
Una, come vedrete ho cambiato il link sul blogroll, perché ha un nuovo sito (e tra l'altro un nuovo libro in uscita che non vedo l'ora di leggere).
Due, siamo messi veramente male, come dicevo a lui, se penso che venerdì sera ho litigato con Giac, bevendo vino eccelso regalo di Lawson (cabernet Napa Valley del 95 e uno Chateau Lafite Rothschild datatissimo - acci, forse le etichette potevo tenerle), con una fiorentina da fotografare, solo parlando di elezioni.
La cosa strana non è che la politica divida, perché si sa.
La cosa strana è che la politica oggi divide due persone che votano entrambe Veltroni.
Sarà singolare, ma soprattutto plurale. Eccessivamente, quanto meno la lista.
Così la penso.

8 commenti:

Marco ha detto...

Ahime' la questione della lite non mi stupisce troppo.
L'ultima discussione accesa in famiglia a carattere politico ha avuto come argomento chi votare come candidato alle primarie dell'Unione. Pensa te: *tutti* (babbo+mamma+quattro figli+due consorti) che andavano a votare per qualcosa che alla fine era un progetto politico unico, tra l'altro in un'elezione dall'esito scontatissimo, pero' dalle idee diverse e' scattato il finimondo.
Ricordo spiacevole.

elena petulia ha detto...

Sì, faticoso, onestamente. E più ne parli e più - almeno in me - si avvicina il pensiero di non andarci neanche, a votare. Lo so che alla fine ci vado. Ma mi ci vuole tutta.

Anonimo ha detto...

come cantava Gaber: "la libertà è partecipazione". Non necessariamente alle elezioni, però con le lamentele e le critiche dalla finestra non si va da nessuna parte. Forse bisogna muovere un po' più il culo.
RIP
Lo dico anche per me.

elena petulia ha detto...

Lo so, e ho partecipato da avere la nausea: da dc quando ero piccina facendo ogni tipo di volontariato. Da grande a sinistra non perdendo nemmeno una manifestazione, congressi del partito inclusi.
Sono un po' stanca, adesso.
Ma proprio stanca. vedo l'inutilità di tante cose. E il film della Marazzi lo dice molto meglio di me.

Marco ha detto...

Breve risposta ad anonimo: tocchi un altro tasto al quale sono sensibile; capisco, piu' volte ho indossato i panni di chi diceva 'Se le cose non ti piacciono datti una mossa'.
Per inciso, tutte le volte che ho provato a metterci del mio nell'attivita' politica ci ho tirato fuori un pugno di mosche.
Al momento mi vedo come un elettore che si e' stufato di votare sempre e comunque per 'obbedienza', perche' dall'altra c'e' Silvio Banana etc. etc. Io ad alzare il culo ci ho provato e tra l'altro alla fine ho sempre votato da quella parte. A prescindere.
Mai che abbia percepito la sinistra alzare il culo e venire verso di me.
Gli altri non ci penso nemmeno a votarli, non votare mi secca molto, pero' mi sono rotto di queste cambiali in bianco che continuo a firmare senza che torni mai indietro niente.
Che poi anche questa volta alla fine li votero'. Pero' che palle.

Anonimo ha detto...

Una curiosa sensazione
che rassomiglia un po' a un esame
di cui non senti la paura
ma una dolcissima emozione,
e poi la gente per la strada
li vedi tutti più educati
sembrano anche un po' più buoni
ed è più bella anche la scuola
quando ci sono le elezioni.
(gaber)

Anonimo ha detto...

poco male, conosco poche persone che non hanno litigato con giac parlando di politica. tutte noiosissime.

marco: credo che la tua analisi (e quella di elena, e mi ci metto anch'io) sia molto vicina a una buona parte (chissà quanta: il 30, il 40%) dei prossimi elettori del pd. siamo stufi marci, però un pò quelli là, un pò uolter (ma proprio un pochinino-ino), un pò per non dare ragione a grillobeppe, un pò che a non votare siamo così babbi che alla fine non possiamo non andarci...boh, magari mi viene un febbrone e.

Anonimo ha detto...

Il mio non era assolutamente un appello alle urne. Sono un ex anarchico e mi è rimasta una forte diffidenza verso le istituzioni. Era piuttosto un monito (anche e soprattutto per me) a non richiudersi su se stessi ed a cercare di inventarsi altre forme di partecipazione alla vita.

RIP