Mamma perdonami non ti ho detto che oggi vado da macdonald con i miei compagni, posso?
Dico: bello, tata. E mentre le do i soldi penso che diventa grande e non ci sta più nelle mie mani.
Poi Maria, la sua amica, non arriva. Dico: scendi comunque e vai sola. La guardo dalla finestra e la vedo, un po' grande e un po' piccola, mentre si mette all'angolo della piazza, un occhio alla casa e uno al tram che non arriva, pronta a correre verso il 16 ma non abbastanza sicura da lasciare tranquilla la casa.
E mi fa una tale tenerezza, sapendo quanto è in ansia per il ritardo, che le grido di aspettarmi e mi vesto al volo per portarla in vespa.
Peccato che in mezzo non mi accorgo che olmo ha lasciato aperta la porta del mobile delle medicine e ci vado a sbattere in pieno. Olmo terrorizzato e io morta dal ridere.
Del resto, se non mi decido a chiamare un elettricista che mi risistemi l'impianto elettrico.
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4 commenti:
eh ti capisco. ieri mia figlia tredici anni è andata alle giostre (nella mia città è in fiera)con le amiche ed è tornata più grande, da come mi raccontava le cose ho capito che la bimba se ne stava andando e che di fronte a me c'è una ragazza..
Si diventa grandi, anche noi..
Devi deciderti a scrivere una sit-com
Caro Angelo: avrei potuto anche raccontare di più. Tipo che ho gridato nel momento in cui ho realizzato che davanti a me c'era la porta ma stavo soffocando dal ridere e non riuscivo a parlare e Olmo nell'altra stanza terrorizzato diceva: mamma e non osava guardarmi per paura che io mi fossi fatta davvero male.
In tutto questo Nube stava lì con il suo muso, a guardarmi perplessa.
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