Siri Hustvedt costruisce il suo secondo romanzo einaudi quasi cucinando gli stessi ingredienti del primo e aggiungendo un po' di diario del padre e un po' di 11 settembre. Ma talmente magnificente era stato Quello che ho amato, che meglio rileggerselo, piuttosto che tentare un nuovo giro di boa con questo. Che non e' male, anzi. Ma cerca di fondere due filoni d'oro distinti. Uno ricco fino alla fine. L'altro alla fine inesistente. La fiction e' e deve essere fiction.
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