18.11.09

Affetti

Allungo la mano verso la coscia dell'upbdm. Carezza come a dire che ci sono e a cercare un territorio che e' casa, mentre lui ascolta chi parla, perso nei suoi pensieri. Senza accorgersene, divarica le gambe e me ne affida una.
Tutta a me.
A meta' tra fisicita' mozzafiato e territorio, faccio mia questa appendice, appoggiandoci il respiro, i pensieri ingombranti, i desideri spinti su come dalla pompa della bicicletta, la fine impacchettata di una lunga giornata.
Amen.
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5 commenti:

hidra ha detto...

ricorda un po' certe cose della valduga, bello elena!

elena petulia ha detto...

Somiglio tanto io alla Valduga quanto l'upbdm a Raboni:-))

Stella ha detto...

;o)rido

hidra ha detto...

rido pure io! :)

http://diogenemalamati.org/ ha detto...

che dolce ruvidità, secondo me sei milanese.