Anche se quell'ottimista dell'upbdm continua a dire meno quattro notti qui.
Passano davanti tutti cavi staccati, alcuni che non si sono più riattaccati.
Io e i fagotti che non ci spostiamo più da soli: ed e' una strana cosa.
Io mi guardo allo specchio e mi guardo negli occhi.
E gli occhi piangono.
4 commenti:
non si fa così, però. adesso piangono anche i miei che non c'entro nulla. dai, che non sei sola, so che ti sembra incredibile, ma è così.
invece di pensare ai cavi venivi a trovare me che avevo desiderio di rivederti dopo tanto tempo
Non sai quanto mi sia dispiaciuto. Ma papa' me l'ha detto troppo tardi e non sono riuscita ad organizzarmi. Baci.
Gio', non vedo l'ora del nostro pranzo.
Cara Elena, ti capisco tanto bene. Anche per me questo iter pazzesco, un anno fa. E l'ultimo istante passato nella mia piccola casa di via Agnini, l'ho immortalato con un autoscatto. Piangevo tantissimo, gli occhi quasi viola, gli angoli della bocca all'ingiù. Non dimenticherò mai la disperazione di quelle ore.
(però che bella, la prima notte tra le pareti nuove. Bella come un puttino, come il tuo pane e il lievito madre, come le freddure dell'upbdm).
ti abbraccio
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