Trattasi di Milano, creatura mostruosa, divoratrice di energie sane e generatrice di neri d'ogni sorta.
Scendo a comprare un panino e nell'angolo che non c'è, trovo un'adulta signora, che piagnucola al telefono: senta, mi ripassa la dottoressa che è urgente? Le dice che ho appena parlato con il mio capo e ho assoluto bisogno di sentirla?
Qui intorno, nel centro più centro c'è, aumentano i senza tetto, gli stanchi, i disperati, gli squilibrati, gli sperequati e diminuiscono le persone normali.
Un omone grande e grosso mi quasi precipita in braccio, inciampando su un gradino non visto.
"Oh sorry, I was so busy looking at you", dice ridendo.
Per fortuna ci restano gli stranieri.
3 commenti:
hai ragione, sembra di vivere alla corte dei miracoli. disperati, disadattati, zoccole dell'est, commessi disoccupati e musi lunghi. e fantasmi cogitabondi come me che davanti ai negozi non guardano le vetrine ma raccolgono la cacca di wish.
Le zoccole, ti assicuro, anche dell'ovest, del sud, del nord, del centro. Sono anticicliche o meglio evergreen.
hai ragione, la professione più antica sembra essere anche la più diffusa.
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