3.11.11

Essere sani

Stamattina venendo in ufficio ho visto cento film sbagliati.
Mio cognato che con la Mini portava a scuola Carolina, inseguito per strada fino a via Commenda, sportello che si apre e fusto del Berchet che scende e mi guarda come se fossi pazza mentre grido: Caro!
Persone che fanno i gesti di sempre e non hanno addosso nessuna consapevolezza della crisi, suv davanti alle scuole private e mamme bionde ai caffè a giocare con le collane d'oro.
Allora ripenso a XX, che lascia la finanza dopo avere fatto i soldi che voleva per godersi la vita e la famiglia, incontrato nel negozio aggiustatutto con un vecchio ferro da stiro in mano e un grande sorriso sulla faccia.
Ecco: i sani non dovrebbero mai lasciare. Dovrebbero rimanere dentro. E aggiustare da dentro tutti gli elettrodomestici che si rompono.

2 commenti:

Damiano Zerneri ha detto...

Non ho capito: c'era un fusto che scendeva dalla macchina di tuo cognato e tu gli gridavi caro, al fusto? E perché lo inseguivano, invece al cognato? Lo inseguivi tu? O il fusto? O qualcun altro?

elena petulia ha detto...

hai ragione, tutto confuso. Mi sembrava fosse mio cognato con Carolina e invece dalla macchina (davanti al berchet, ma che poteva essere anche davanti alla scuola media Majno) è sceso un ragazzo e il padre ha chiuso la portiera ed è ripartito. Io inseguo il sonno, in questi giorni.