Leggetevi il meraviglioso editoriale di oggi di Belpoliti su La Stampa.
"Come ha spiegato molto bene John Berger alcuni decenni fa, le società
contemporanee sono fondate sull’invidia: si sono avviate nella direzione
della democrazia, ma poi si sono fermate a metà strada, per cui
l’individuo consumatore «vive la contraddizione tra ciò che è e ciò che
vorrebbe essere», e l’invidia diventa il motore stesso di questi
aggregati umani. Il senso d’impotenza nasce dalla promessa di futuro e
insieme dalla dimenticanza continua del presente. Questa è la base su
cui nascono e prosperano il glamour e il vintage."
Per fortuna che in questi giorni l'invidia è stemperata dalla sana ironia di due comunicati ufficiali. Quello di Monti sulla cena di Capodanno, sui sito del governo e quello dell'Agenzia delle entrate sulla fortuna portata ai commercianti dal blitz a Cortina, che ha miracolosamente quadruplicato gli incassi.
Il senso d’impotenza nasce dalla promessa di futuro e
insieme dalla dimenticanza continua del presente.
Un mantra.
3 commenti:
geniale, l'ho anche condiviso su librofaccia. l'invidia motore delle democrazie occidentali...
l'invidia ci impedisce di godere i nostri momenti lasciandoli soli a se stessi...
L'invidia è umana. La nostra, invece, disumana.
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