Ho conosciuto un medico magico.
Un medico che ti sfila i pensieri come patatine dal sacchetto.
Pur essendo argentino, corregge le mie parole italiane e le alza e le abbassa mettendole nel ripiano esattamente dove devono stare. Io lo guardo e penso: come ho fatto a non vedere prima la giustezza di tutto questo.
Per tutta l'ora in cui sto in piedi davanti a lui penso che devo togliermi gli stivali e appoggiare i piedi sul tappeto. Scatta quattro fotografie di me e in pochi minuti la mia vita sta al caldo, anche le spine, nel palmo della mano.
Mi saluta dandomi un appuntamento a giugno e un compito a casa: bere ogni giorno una goccia di dubbio per distruggere, come la chiama lui, la fantasmagoria del fracasso che mi affligge.
E quando la malattia ti sorride a partire dal nome, è tutto in discesa.
3 commenti:
visita solo a Milano?
e anche quello del mago già che ci siamo
Dovesse mai venire in vacanza qui...
Posta un commento