A-d-o-r-o Bourdain.
Mi emoziona quasi come Agassi, questa sua vita bislacca e intelligente, perduta e salvifica insieme.
La sua vita spericolata di chef e di uomo dimostra che niente uccide una mente pensante. Puoi perderti finché vuoi e non sarà mai letale. E alla fine, tutto serve. Lo capisco dalla sua faccia che vedo in tivu, da quella sicurezza di chi ne ha passate d'ogni: la paura è un concetto periferico, residuale.
E i suoi consigli di cucina - il ristorante da frequentare, soprattutto per mangiare pesce, solo il martedì o il giovedì, cosa ordinare e cosa no, l'osservare tutto, la ricchezza di un piatto che sa comporsi di tre soli ingredienti e la bellezza della cucina imperfetta di casa - parlano dritti, dritti come una freccia al mio cuore.
Nella prossima vita faccio Bourdain. Oppure sua moglie.
3 commenti:
E poi arrivato oltre la cinquantina è ancora bello, in forma e rock n'roll, mica come [il grande] Marco Pierre White, che ormai si è imbolsito e fa i video pubblicitari per i dadi Knorr.
Imbattibile Bourdain.
Consiglierei in questa sede quest'altro libro sulla cucina come esperienza "trasversale".
Messo nella wishlist, subito, Super rock, Bourdain. Ah, sto per finire l'olio: in settimana apro il tratturello. Ho anche ordinato le farine Petra, se vuoi - quando arriveranno - provarle.
Sì sì volentieri. Grazie.
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