Incontro nel week-end un vecchio amico: di una felicità così sopra le righe da sembrare inutile, con tutto il vuoto che mette tra la pancia e se stessa.
Affastella parole di sé, di supersuccessi, senza chiedere, raccontando cose così inutili che a me - come sempre - viene da fare la tonta e da lasciare cadere nel vuoto tutti i suoi ami: mai sentito, non conosco.
Risalgo in motorino e mi chiedo come sia successo che ad un certo punto il tuo mondo vada così alla deriva.
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