Che indignazione, Roth. Un pugno sullo stomaco. Un'appendicite acuta. Un conato irrefrenabile.
E la vita è così, quanto meno quella delle petulie, quella di Messner, quella di Olivia, quella di Roth (che diventa il decano però parlando del Nobel): ognuno può rovesciare lo stato delle cose, fotoshoppare le fotografie, metterti nel cassetto un fazzoletto sporco di rossetto, farti sentire al caldo e non accorgerti invece che è il gelo di tua madre che ti sta facendo bruciare.
E la verità non sai più se è nei tuoi occhi o in quelli dell'altro.
5 commenti:
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Molto. ma che dolore, no?
Di nuovo ispirato, vero?
Certo Elena, strazianti dolori ma intrecciati all'incanto della scrittura, agli svolazzi, oso dirlo, dell'architettura compositiva..
Verissimo, Angelo e verissimo, Mordecaj. Grande letteratura, abbinata all'essenzialità di Einaudi, della magnifica foto di copertina, il numero esatto delle pagine. Poesia.
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